DIARIO DELLA LETTO – SCRITTURA
a cura dell'ins. catia Eusepi
a cura dell'ins. catia Eusepi
PRIMO MESE - FASE GLOBALE
FARE
OBIETTIVI:
- instaurare rapporti con i compagni e con gli adulti;
- muoversi in spazi non noti;
- fare esperienza di attività manuali, manipolative e senso motorie;
- esprimere oralmente gusti, preferenze;
- dire di sé
- colorare entro spazi definiti;
- ritagliare e incollare;
- riconoscere i colori primari;
- riconoscere ed utilizzare i colori dell’autunno
I primi giorni di scuola sono stati un susseguirsi di attività ludiche, manipolative, senso motorie, tutte improntate al “fare” dei bambini nel grande gruppo classe dove tutti sono amici.
Gioco: “La ragnatela”
Ciascun gruppo classe, negli spazi interni della scuola, ha tessuto la sua ragnatela dell’amicizia.
I bambini sono disposti in cerchio, seduti, sono i ragnetti della classe prima! E mamma ragno li aiuta nel loro lavoro.
Un bambino arrotola il capo del gomitolo alla mano, si presenta ai compagni dicendo il proprio nome, cosa gli piace: colore, gioco preferito o altro, poi srotola un po’ di filo, e lancia il gomitolo a un compagno che a sua volta ripete il tutto, finché tutti non si sono presentati e la ragnatela è completa.
A questo punto tutti i ragnetti si alzano in piedi ad ammirare la tela, ognuno ha la responsabilità di non lasciar andare il filo, altrimenti ne va del lavoro di tutti, mamma ragno aiuta a tenere insieme la tela e rassicura i ragnetti più timidi.
“Come è bella la nostra ragnatela! L’abbiamo costruita tutti insieme!”
Dall’esperienza vissuta, dopo la conversazione in classe, la frase significativa
NOI SIAMO AMICI
I bambini colorano, a loro piacere, il “ragnetto smile” che li rappresenta e lo incollano sul cartellone nella posizione che ritengono più opportuna (“Mi metto qui vicino a F. il mio amico” dice A.)
A questo punto ogni bambino disegna sul quaderno l’esperienza vissuta e scrive in stampato maiuscolo, copiandolo dalla lavagna o dal cartellone, NOI SIAMO AMICI (Lettura e scrittura globale della frase)
Le osservazioni sui giorni della settimana ( nella data i bambini scrivono ogni giorno OGGI E’ LUNEDI’, MARTEDI’ ECC…) i mesi, le stagioni sono continue e trasversali ad ogni disciplina.
Durante i primi giorni di scuola gli alunni hanno portato foglie colorate, melagrane, castagne, ghiande, uva, funghi; tutti questi elementi sono stati oggetto di conversazione, osservazione, sezionamento durante le lezioni di scienze; sono diventati elementi di insiemi, più numerosi, meno numerosi ecc… nelle lezioni di matematica; hanno caratterizzato la stagione autunno distinguendola dall’estate recentemente trascorsa (storia – geografia VEDI Laboratorio d’autunno); hanno permesso agli alunni di esprimersi nel laboratorio artistico (arte e immagine VEDI Bosco d’autunno) sono stati occasione per costruire frasi significative in italiano OGGI FRANCESCO HA PORTATO FOGLIE ROSSE E UNA MELAGRANA – E’ AUTUNNO, LE FOGLIE SONO GIALLE, ROSSE, MARRONI E I FRUTTI SONO … (Lettura globale ed individuazione di parole uguali e/o note)
ESSERE
OBIETTIVI:
- conoscenza di sè;
- conoscenza dello schema corporeo;
- riconoscere oggetti e figure uguali;
- individuare somiglianze e differenze in oggetti concreti e rappresentati graficamente;
- riconoscere parole uguali
I bambini hanno iniziato a conoscersi, ora si presentano dicendo e scrivendo il loro nome.
La maestra ha preparato un cartellone con il volto di un bambino, ma la maestra non conosceva ancora i propri alunni, “C’è qualcuno che gli somiglia?”
I bambini si divertono a trovare il compagno più somigliante, si osservano: colore e taglio di capelli, forma del viso, il bambino disegnato è in bianco e nero saranno loro a dargli i colori appropriati una volta individuato il compagno più somigliante.
Sul cartellone della classe c’è scritta la frase IO SONO C…. (Il bambino che la maggioranza concorda essere il più somigliante)
Quindi tutti sul proprio quaderno si presentano IO SONO …….
(Lettura e scrittura globale della frase).
Le frasi dei cartelloni che via via vengono appesi alle pareti dell’aula vengono lette globalmente ogni giorno curando che i bambini tocchino la parola nominata e la guardino, poi l’insegnante chiede: Qual è la parola IO?; qual è la parola SONO? C’é un altro SONO? ecc…”
La maestra ricorda ogni giorno le esperienze e le frasi costruite insieme nei giorni precedenti, poi lancia una sfida: “Tagliamo la frase IO SONO ………” dove tagliare? Quanti tagli? (discussione con i bambini, osservazione delle pause vocali tra una parola e l’altra fino alla decisione comune su come e dove tagliare la frase in parole).
Tutti insieme, maestra compresa che taglierà la frase su una striscia più grande, si taglia la frase in parole IO SONO SARA
“Mischiamo le parole e rimettiamole in ordine”
“Possiamo dire la stessa cosa sistemando le parole in modo diverso? Come?”
SARA SONO IO
SONO IO SARA
La maestra mostra ai bambini le foto fatte nei giorni precedenti che mostrano i bambini in coppia o in piccoli gruppi a scuola durante le normali attività, le distribuisce in modo che ciascun alunno abbia la sua foto in compagnia del compagno o dei compagni di banco, si parla, si ricorda il momento in cui sono state scattate, si osservano le pose, si fanno considerazioni, dopodichè ognuno incolla la foto sul proprio quaderno e si sintetizza l’esperienza nella frase IO SONO A SCUOLA ( Lettura e scrittura globale della frase).
Intanto a cura degli stessi alunni viene preparato il cartellone murale IO SONO A SCUOLA.
Gli alunni, sollecitati dall’insegnante, cominciano ad individuare le parole uguali ( Nei giorni precedenti hanno fatto già esperienza di manipolazione di oggetti, tappi, blocchi logici, individuando gli uguali e i diversi, hanno associato, colorando con lo stesso colore, forme uguali, individuato differenze tra figure simili, rilevato ed aggiunto il particolare mancante ecc…) “IO e IO, SONO e SONO” indica uno di loro; “IO somiglia a NOI ma non è proprio uguale” dice M.
LA FRASE PAZZA
Adesso ai bambini piace tagliare le frasi, tagliamo la frase IO SONO A SCUOLA e incolliamo le parole a caso sul quaderno, è una frase pazza ovvero una non frase, sistemiamo bene le parole per leggere la frase che conosciamo.
Dopo la lettura quotidiana dei cartelloni murali con le frasi note si propone la seguente attività
CERCHIA LE PAROLE UGUALI CON LO STESSO COLORE (attività individuale)
SCRIVIAMO NUOVE FRASI CON LE PAROLE CHE CONOSCIAMO (attività collettiva)
Al termine dell’attività lettura collettiva globale delle nuove frasi
FESTEGGIARE
OBIETTIVI
- Stare bene con gli altri;
- predisporsi all’accoglienza;
- preparare doni di accoglienza;
- memorizzare
- colorare e personalizzare con elementi aggiuntivi un’immagine data
Il 2 ottobre è stato il giorno della festa dei nonni.
I bambini si sono preparati ad accoglierli a scuola preparando per loro un biglietto raffigurante i nonni, che ciascuno ha personalizzato; imparando una poesia che hanno recitato; costruendo frasi e cartelloni sull’evento.
ASCOLTARE
OBIETTIVI
- ascoltare e comprendere un messaggio verbale;
- ascoltare una breve storia e rispondere a semplici domande di comprensione;
- rispettare il turno di parola;
- richiamare alla memoria i nomi dei personaggi della storia, l’ambiente, i fatti;
- riordinare le tre sequenze della storia ascoltata;
- formulare una breve frase per ciascuna sequenza;
- riconoscere le parole ricorrenti nelle didascalie
Fin dai primi giorni la maestra racconta storie ai bambini (libri illustrati, uso di strumenti audiovisivi, LIM, ecc…), favole accompagnate da immagini, suoni, canzoncine; brevi storie che i bambini possono mimare, raccontare, disegnare a piacere.
LA MAESTRA RACCONTA: IL SOLE E LA STELLA
Dopo l’ascolto la conversazione in classe, i bambini raccontano, rispondono a domande stimolo, individuano personaggi, luoghi e fatti, intuiscono i sentimenti che muovono i personaggi e il perché delle azioni.
A questo punto, quando la storia è chiara a tutti l’insegnante distribuisce tre scenette raffiguranti i tre momenti della storia, i bambini le osservano e, dopo che l’insegnante si è accertata che abbiano riconosciuto nella grafica gli elementi della storia, le riordinano e le colorano. Insieme o in tre piccoli gruppi si verbalizza ciò che è rappresentato in ciascuna sequenza, l’insegnante interviene per semplificare il più possibile le frasi dette dai bambini in modo che risultino fruibili, semplici e presentino parole che si ripetono.
La storia viene riportata anche su cartellone murale perchè venga riletta nei giorni seguenti con individuazione di parole uguali come per gli altri cartelloni murali.
LA MAESTRA RACCONTA: IL CONTADINO FURBO E IL RE PREPOTENTE
Questa storia si presta ad una lettura interdisciplinare storico- geografico-linguistica-matematica-artistica
Dopo l’ascolto la conversazione in classe, i bambini raccontano, rispondono a domande stimolo, individuano personaggi, luoghi e fatti, intuiscono i sentimenti che muovono i personaggi e il perché delle azioni.
A questo punto gli alunni illustrano con il disegno le vicende narrate stabilendo quale considerare la linea del campo SOTTO il quale il contadino trova la pentola di monete d’oro e SOTTO il quale pianta le patate; SOPRA invece, l’anno successivo pianterà grano e fagioli in modo da bugerare il re che voleva, PRIMA, TUTTO ciò che sarebbe cresciuto SOPRA il suo campo e DOPO, TUTTO ciò che vi sarebbe cresciuto SOTTO. Anche la maestra disegna alla lavagna, con l’aiuto dei bambini, l’intera vicenda. Spesso i bambini dicono: “Io non so disegnare le patate, non so disegnare il grano …” chi sa e vuole disegnare uno degli elementi della storia può farlo alla lavagna e mostrarlo a tutti, i compagni di banco si aiutano, l’uno mostra all’altro ciò che sa fare.
Ora la frase LA MAESTRA RACCONTA: IL CONTADINO FURBO E IL RE PREPOTENTE diventa patrimonio della classe, viene realizzato il cartellone murale e la frase verrà letta quotidianamente
LEGGI E CERCHIA LE PAROLE UGUALI CON LO STESSO COLORE
Lettura globale, collettiva delle frasi date, svolgimento individuale dell’esercizio
DAL GIOCO DEL FOTOGRAFO AL DETTATO MUTO
Viene proposto ai bambini il “Gioco del fotografo”. I bambini sono i fotografi con tanto di macchinetta fotografica immaginaria tra le mani, devono osservare attentamente, o meglio fotografare l’oggetto che la maestra disegna alla lavagna (una bandierina, una barca, ecc…) dopo la foto, la maestra cancella il disegno e i fotografi devono disegnarlo sul quaderno.
La stessa tecnica viene utilizzata per il dettato muto, questa volta però i bambini devono disegnare la parola che la maestra ha scritto alla lavagna e poi cancellato.
Il dettato è muto perché la parola, che è parte di una frase costituita da parole note, non deve essere nominata ad alta voce ma solo letta nella mente o espressa con il labiale, quindi viene scritta solo dopo essere stata cancellata dalla lavagna; ciascun alunno adotterà, in modo ancora inconsapevole, la tecnica che gli è più facile per ricordare il disegno della parola, memoria visiva, autodettatura, altro.
L’esercizio del dettato muto avvia alla fase analitica in quanto stimola i bambini a guardare bene dentro la parola per ricordarla e a notare i pezzi uguali che inizialmente non devono necessariamente coincidere con le sillabe.
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